Cucina dell’Arbëria, a Pallagorio un viaggio nei sapori antichi

Un viaggio nei sapori e nelle tradizioni della cultura arbëreshe e albanese animerà Pallagorio con un evento dedicato alla gastronomia di questa antica comunità. L’iniziativa, organizzata da Fili Meridiani in collaborazione con Independent Restaurant Bar, proporrà i sapori di piatti tramandati nel tempo, le storie di famiglia e i gesti che continuano a vivere.
Per la serata, in programma per l’8 febbraio, il menù è stato pensato con piatti simbolo della tradizione. Tra le portate, le petugha calde, soffici frittelle dal sapore intenso, e i dromësat, chiamati anche “pasta benedetta”, preparati con sugo fresco. Troveranno spazio anche gli shtridhëlat, una pasta filata a mano e servita con un ragù di vitello e suino, insieme allo shtipuratë, il pane della tradizione arbëreshe. In degustazione anche il byrek, la sfoglia ripiena, e gli shpeca me mas, peperoni ripieni tipici della cucina albanese. Ad accompagnare le pietanze, i vini dell’Arbëria della cantina di Gianni Lonetti.


La preparazione di alcune specialità sarà svelata nel corso dello show cooking condotto da Rosina Marra, esperta della cucina locale, che guiderà i partecipanti nella realizzazione dei piatti di cui illustrerà tecniche e segreti. La musica arbëreshe accompagnerà l’evento con le melodie della tradizione.
Ettore Bonanno, responsabile di Fili Meridiani, ha spiegato il valore di queste iniziative perché, anche attraverso esse, possa tenersi in vita l’identità culturale: «La nostra cucina è un patrimonio fatto di memoria, condivisione e appartenenza. Attraverso il cibo raccontiamo la nostra storia e la nostra cultura, con la consapevolezza che le tradizioni vanno vissute e tramandate. Questa serata è un’opportunità per immergersi nei sapori dell’Arbëria e riscoprire piatti che parlano di radici, di legami e di territori. Siamo felici di poter contribuire a far conoscere questa straordinaria eredità gastronomica».



Rosina Marra esprime l’importanza alla trasmissione del sapere culinario: «Per me cucinare significa raccontare chi siamo. Ogni piatto della nostra tradizione ha una storia, una memoria familiare, un legame con il passato. Sono felice di poter mostrare come si preparano alcuni dei piatti più antichi della nostra cultura e far riscoprire il valore del cibo fatto con le mani, con il cuore e con il rispetto per la tradizione. Sarà una serata speciale, in cui il cibo parlerà per noi. Voglio ringraziare Lucia Martino di Frasicneto, presidente dell’Ass. Vorea per i preziosi consigli e per avermi trasmesso i segreti delle shtridhëlat».