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Decennale UNESCO del Codex, teca aperta e francobollo speciale

Decennale UNESCO del Codex, teca aperta e francobollo speciale

È uno dei manoscritti più antichi e preziosi al mondo, una rarità in cui contemplare la bellezza delle miniature bizantine e la profondità della parola evangelica. Il Codex Purpureus Rossanensis, riconosciuto dall’UNESCO nel programma “Memory of the World”, rappresenta per la Calabria e per la storia universale un’eredità straordinaria, testimonianza viva della diffusione del cristianesimo e della cultura greco-orientale nel Mediterraneo.

Il 9 ottobre 2025 alle ore 16:00, in occasione del decimo anniversario dell’iscrizione del Codex nella lista UNESCO, il Museo Diocesano e del Codex di Corigliano-Rossano ospiterà una giornata speciale. Poste Italiane presenterà il francobollo dedicato al Codex all’interno della serie “Le eccellenze del patrimonio culturale”, accompagnato da un annullo filatelico e da “Sfogliando il Codex”, con l’apertura straordinaria della teca e l’esposizione della miniatura scelta per il francobollo. Seguirà l’inaugurazione della mostra “Codex Purpureus Rossanensis. 9 ottobre 2015 – 9 ottobre 2025, 10 anni dall’iscrizione nella Memory of the World”, che presenterà le edizioni facsimilari e la documentazione elaborata per la candidatura UNESCO, insieme a un documentario prodotto per l’occasione.

Databile tra il V e il VI secolo, il manoscritto è composto da 188 fogli di pergamena porpora che tramandano integralmente il Vangelo di Matteo e gran parte di quello di Marco. Le sue quattordici miniature, considerate tra le più antiche raffigurazioni della vita di Cristo, sono un unicum nel panorama dei manoscritti greci. Scene come la Resurrezione di Lazzaro, l’Ultima Cena, la parabola del Buon Samaritano o il ritratto dell’evangelista Marco son esempi di una stupefacente rappresentazione visiva e cromatica.

Il Codex è stato realizzato probabilmente in uno scriptorium bizantino di Antiochia di Siria, e sarebbe giunto a Rossano tra l’VIII e il X secolo, quando la città era uno dei centri più vitali del Mezzogiorno bizantino. La sua presenza è documentata con certezza dal XIX secolo, ma restano plausibili tracce di una permanenza più antica, che alimentano ipotesi storiche ancora oggi oggetto di studio.

Oltre al valore religioso, il Codex ha una rilevanza artistica, paleografica e storica che lo rende patrimonio universale. La celebrazione del 9 ottobre, con l’emissione filatelica e le iniziative culturali in programma, restituisce ancora una volta il valore di questo straordinario manoscritto e del Museo Diocesano come presidio di tutela, ricerca e divulgazione di una delle più grandi rarità della civiltà bizantina.

di Daniela Malatacca (info@meravigliedicalabria.it)

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