Giornate Europee del Patrimonio, a Reggio aperti ipogeo e Odéion

Sabato 27 e domenica 28 settembre 2025 torna l’appuntamento con le GEP – Giornate Europee del Patrimonio, la grande manifestazione culturale che si svolge in tutta Europa e coordinata in Italia dal Ministero della Cultura. Il tema scelto per l’edizione italiana GEP 2025 è “Architetture: l’arte di costruire”, che trae ispirazione dal tema europeo “Heritage and Architecture: Windows to the Past, Doors to the Future”: un invito a esplorare il ricco e variegato paesaggio architettonico che ci circonda come testimonianza viva della storia, dell’identità e delle aspirazioni collettive, includendo anche le pratiche, le relazioni ei sistemi di convivenza che danno forma alle architetture immateriali che permeano il tessuto culturale e civile di una comunità.


La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e provincia di Vibo Valentia, in collaborazione con il Comune di Reggio Calabria, contribuisce alla ricca programmazione ministeriale aprendo alla fruizione dei siti archeologici reggini. Sabato 27 e domenica 28 settembre, durante le fasce orarie 9-13 e 18-21, le visite guidate a cura degli archeologi e del personale della Soprintendenza permetteranno ai visitatori di accogliere le stratigrafie archeologiche dell‘ipogeo di Piazza Italia e i resti dell’antico Odéion.

In particolare sabato 27 settembre, alle ore 18,30, nell’edificio che custodisce i resti dell’antico Odéion, nell’isolato delimitato da via del Torrione, via Demetrio Tripepi, via XXIV Maggio e via San Paolo, in pieno centro storico, in collaborazione con l’ANPVI- Associazione Nazionale Ipovedenti e Privi della Vista, verrà presentata l’attività sensoriale “Letture al buio”. I brani tratti da Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry e la voce di Maria Caterina Meduri condurranno gli spettatori in una dimensione nuova, dove gli occhi si riposeranno, consentendo agli altri sensi, in particolare l’udito, l’olfatto ed il tatto, di ricreare una percezione vivida del racconto, con l’obiettivo di favorire l’inclusione e la consapevolezza delle persone con disabilità visiva.
L’antico teatro magnogreco diventa dunque luogo di integrazione ed interazione nel quale la fruizione ampliata del patrimonio culturale diventa strumento di inclusione, salute e benessere sociale, attuando così le buone prassi mirate a favorire una maggiore accessibilità agli spazi e ai contenuti dei luoghi del patrimonio come diritto universale alla partecipazione culturale, aspetto fondamentale di integrazione alla vita della comunità.
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