Grano in aria e pula che vola, torna la Festa della Mietitura di Pellegrina

È il periodo dell’anno in cui i pianori della campagna calabrese si tingono di tutte le sfumature dell’oro date dalle sontuose distese di grano maturo. In questi ultimi anni, su parte del territorio regionale, sono stati recuperati e seminati gli antichi grani calabresi come il Verna, il Senatore Cappelli, Iermano, Maiorca, Rosìa, Mazzancollo, Rubeum, Secrìa, spesso grazie ad azioni molto coraggiose di piccoli proprietari terrieri o di giovani che hanno pensato bene di scommettere sul valore della biodiversità, della sostenibilità, della filiera corta, pur accettando la sfida di rese più basse rispetto alle coltivazioni di grano comune.


Come nel caso di Pellegrina, la piccola frazione di collina di Bagnara Calabra. Qui, fino agli anni Sessanta del Novecento, c’erano vaste coltivazioni di grano. In quel paesaggio aperto, ventilato e rivolto verso il mare, le famiglie contadine dedicavano parte consistente dell’anno agricolo alla semina, alla cura e alla raccolta di varietà locali di grano tenero, tra cui il Secrìa, il Maiorca e il cosiddetto Iermano, conosciuto anche come segale calabrese. Le pagnotte prodotte con queste farine erano apprezzate per la loro leggerezza e digeribilità, vista la scarsa concentrazione di glutine. Proprio questo, però, richiedeva maggiore esperienza nella lavorazione per ottenere un pane con una crosta croccante e con un interno soffice ma consistente.



A distanza di decenni, il recupero di quelle sementi ha riattivato una bellissima filiera. I coltivatori dell’area hanno seminato, per esempio – solo di grano Secrìa – oltre 5 ettari nelle zone collinari di Bagnara, impegnati costantemente in pratiche selettive manuali per garantire l’omogeneità della coltura. Un lavoro costato fatica che però, nel 2024, ha permesso al grano Secrìa di ottenere il riconoscimento di Unicità e, proprio quest’anno a maggio, l’iscrizione nel Registro Regionale della Biodiversità Agraria e Alimentare e nell’Anagrafe Nazionale della Biodiversità – Sezione Vegetale. Si tratta di uno dei tre grani calabresi inclusi nel registro, insieme al Rosìa e al Mazzancollo. Un traguardo raggiunto grazie a uno straordinario lavoro collettivo di piccoli agricoltori che hanno creduto nella possibilità di riprendere una produzione tradizionale.


Per questo, a giusta ragione, il frutto di questa impresa si celebra con la Festa della Mietitura, che si terrà domenica 13 luglio, sempre a Pellegrina di Bagnara Calabra. Da cinque anni l’iniziativa è promossa dall’Associazione Cittadinanza Attiva Pellegrina, con il sostegno della Città Metropolitana di Reggio Calabria, dei Comuni di Bagnara Calabra e Sant’Eufemia d’Aspromonte, dell’ARSAC, del GalBaTir, della Federazione Regionale dei Dottori Agronomi e Forestali, di Slow Food Calabria e della FIE – Comitato di Reggio Calabria.


La giornata comincerà alle 8:00 in piazza Maria SS. Annunziata da dove partirà una camminata storico naturalistica lungo il Sentiero degli Antichi Mestieri, con una visita all’antico quadro dell’Annunciazione, risalente alla seconda metà del Settecento, ai ruderi dell’antica Chiesa di Maria SS. Annunziata del Seicento, all’Antico Calvario del 1947 e alla Torre dell’Orologio del 1938, con una sosta all’antica Fonte Vermeni (1800), dove, oltre a ristorarsi con la sua acqua fresca, sarà offerta una prima degustazione di pane Secrìa.



Il percorso si concluderà nei campi coltivati a grano, dove si assisterà alla mietitura manuale e meccanizzata, ma sarà anche possibile affiancare i coltivatori nella raccolta, secondo le modalità tradizionali, per sperimentare direttamente una tecnica che un tempo richiedeva tanti giorni di lavoro.




Non mancherà la degustazione ispirata ai piatti contadini accompagnati dal pane e dai prodotti da forno realizzati con grano Secrìa, preparati dai panifici di Carmela e Pino Gramuglia e di Giovanna Latella. La pasta è invece del Pastificio Borrello di Sant’Eufemia d’Aspromonte. Il pane sarà servito in abbinamento a produzioni locali selezionate come la Cipolla di Tropea dell’azienda Delizie Vaticane, la ’nduia di San Giorgio Morgeto della Macelleria F.lli Ioppolo, il miele e l’origano di Rasulei, l’olio extravergine dell’Azienda Agricola Francesca De Leo Alberti. I vini saranno quelli delle cantine Ceramida e Lombardo, mentre tra i dolci sarà possibile assaggiare i “Pruna di frati” di Terranova Sappo Minulio, presidio Slow Food del produttore Prestileo.
di Daniela Malatacca (info@meravigliedicalabria.it)