Il battistero di Santa Severina, un gioiello di origini bizantine

Il bello è sinonimo di semplicità. A volte anche di bellezza nascosta, come nel caso del Battistero di Santa Severina a Crotone, un po’ defilato e poco visibile dalla piazza principale, affiancando la Cattedrale cittadina e il celebre Castello normanno di Roberto il Guiscardo. Eppure, la sua vista offre sensazioni uniche, tipiche di quando camminando per le vie di un centro storico, non uno qualunque dato che Santa Severina è considerato uno dei borghi più belli d’Italia, ci si imbatte quasi per caso e senza volerlo in una visione sorprendente, capace di generare appunto meraviglia e stupore.
Bellezza è anche, spesso, sinonimo di cultura, storia e tradizioni. Infatti, assieme all’iconica Cattolica di Stilo nel reggino, il Battistero di Santa Severina è la più rilevante testimonianza di arte bizantina presente in Calabria, con più di mille anni di storia che corrono via leggeri e non fanno sentire il loro peso sulle colonne e l’architettura di questa fantastica testimonianza artistica. A dirlo è stato l’archeologo Paolo Orsi, che per primo nel 1911 ebbe il merito di rilevarne l’importanza e la singolarità architettonica e storica per l’intera regione.
Inoltre, la bellezza può derivare anche dalle peculiarità, dei tratti caratteristici distintivi che affascinano e continuano a stupire, come nel caso del Battistero, l’unico monumento bizantino in Italia con quattro bracci sporgenti che si diramano dagli assi principali per formare una croce greca. L’idea del bello la vista del battistero la restituisce ai turisti e agli appassionati di architettura anche grazie a quelli che dovevano essere i suoi colori, infatti nella struttura sono stati ritrovati degli affreschi bizantini ora poco visibili, presenti solo sulla parete sinistra del braccio rivolto a nord-est. La struttura presenta una meravigliosa armonia tra vuoto e pieno, una bellezza di spazi nei quali la luce corre via veloce creando un’atmosfera unica.



Le otto colonne capaci di slanciare verso l’alto questa incredibile testimonianza bizantina in grado di conservarsi, anche grazie ai restauri eseguiti, in ottimo stato ai suoi visitatori mostrano diametri diversi poiché il materiale di lavoro venne prelevato dagli antichi edifici di Santa Severina in epoche diverse. Questa unione di materiali provenienti da periodi storici diversi impreziosisce e rende ancora più suggestiva la vista di questo spettacolo, in un itinerario tra la storia e gli edifici del borgo medievale sospeso nel tempo, proprio come il battistero, di cui vi abbiamo già parlato in un articolo dedicato.



Le tracce della cultura bizantina in Calabria
Eredi della classicità, in particolare del mondo greco e romano, i bizantini hanno intrecciato la loro storia con quella calabrese lasciando testimonianze culturali, artistiche e toponomastiche in ogni dove. Furono proprio i bizantini a modificare il nome della futura regione da «Bruttium» a «Calabria» e a lasciare numerose tracce della chiesa ortodossa ancora osservabili sul territorio, soprattutto nell’area grecanica.
La loro presenza in Calabria si è legata alla lotta con i longobardi e gli arabi per il controllo del territorio, così ricco di culture diverse destinate a contaminarsi a vicenda, arricchendo questo scrigno di bellezze, lingue e colori caratteristici, prima di essere allontanati da questa meravigliosa terra dai Normanni.


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Foto di copertina di Salvatore Ventura