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Il complesso archeologico di Castiglione di Paludi, un tour attraverso i millenni

Il complesso archeologico di Castiglione di Paludi, un tour attraverso i millenni

Anni fa, nel leggere l’interessante libro “Incontro con la Calabria”, dell’editore Laruffa, mi sono imbattuto sulla descrizione di questo suggestivo sito, che attrasse in modo particolare, la mia attenzione e la voglia di vistarlo.


Il sito archeologico di Castiglione di Paludi, è collocato a pochi chilometri, da Paludi, un paese a ridosso delle montagne della Presila Greca.
Il complesso archeologico di Castiglioni di Paludi, è un sito archeologico abitato dal IX secolo sino alla fine del II secolo avanti Cristo.

È costruito sopra una collina calcarea, su un territorio di circa 40 ettari, naturalmente difeso da pendii scoscesi e quasi inaccessibili su tutti i versanti. Il sito è collocato all’estremità sud della piana di Sibari, ed è posto tra il fiume Trionto e il Torrente Coserie. Dalla sommità della collina si vede il golfo di Taranto e la piana di Sibari, un luogo con una predominante posizione strategica.
Il sito archeologico di Castiglione di Paludi costituisce una delle più importanti e meglio conservate testimonianze di architettura militare della Magna Grecia.

Per raggiungere il sito archeologico, per chi proviene da Rossano sulla SS106, dovrà imboccare la strada che conduce al paese di Paludi. Raggiunto Paludi imboccare la Via San Martino, su cui sono collocati i cartelli che indicano il sito archeologico.

Ho raggiunto l’ingresso del sito archeologico, e purtroppo era sbarrato da un cancello, e non poterlo visitare, dopo aver percorso tanta strada, ma ancor di più dopo averne immaginato la grandiosità, non era per niente accettabile.  Il caso volle che, dietro di me, arrivassero due persone: una molta anziana ed il figlio sui 60 anni. Erano proprietari di alcuni terreni nei pressi del sito, con loro ho iniziato a chiacchierare chiedendo informazioni sul sito e sugli orari.

Il signore più giovane mi raccontò che il padre conosceva ogni particolare di quelle mura, ricordandosi il periodo degli scavi. Fu lui ad indicarmi l’ingresso nel sito attraverso una feritoia della recinzione, commentando che sarebbe stato meglio lasciare libero l’accesso alle persone, senza che queste si cimentassero in rocambolesche e pericolose attraversate. Lo ringraziai ed entrai nel sito a cui non potevo rinunciare, dopo anni che mi ripromettevo di visitarlo.

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Era il periodo pasquale di alcuni anni addietro quando lo visitai. Alcuni percorsi erano in fase di ristrutturazione e se ne stavano costruendo altri. La prima cosa che si incontra percorrendo il sito, sono i grossi blocchi in arenaria che formano le mura ciclopiche che racchiudevano l’abitato. Il percorso continua e si raggiunge il luogo più suggestivo con le maestosi torri, in cui si può immaginare la vita che vi era un tempo. Un luogo suggestivo e ricco di storia.

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Il sito è caratterizzato da diverse fasi. La prima risale ad una necropoli enotria dell’età del Ferro IX-VIII sec. a.C., con il ritrovamento di circa 40 arredi funerari composti di punte di lance, ornamenti come fibule a doppia spirale. Scavi condotti nel 1950 e nel 1956.

Una successiva fase, ancora anonima, di cui sono ben visibili le emergenze monumentali che caratterizzano Castiglione di Paludi: una fortificazione edificata nel corso della seconda metà del IV sec. a.C. Questa fortificazione è caratterizzata da una poderosa cinta muraria che circonda l’abitato e che segue il profilo della collina, dalle torri dal teatro e da diverse sepolture.

Un’altra fase ancora è riferibile ai Brettii della Sibaritide meridionale, con una datazione tra la seconda metà del IV ed il III sec. a.C.. Durante questo periodo il territorio compreso fra gli attuali comuni di Paludi e Terravecchia, occupavano una posizione strategica fra le città magnogreche di Thurii a Nord e Kroton a Sud, questo territorio era densamente popolato dal popolo italico dei Brettii.

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L’elemento che più suggestiona il visitatore, sono i resti quasi intatti delle mura ciclopiche, dove si possono leggere le testimonianze dell’architettura militare della Magna Grecia ed in cui si possono riscontrare l’applicazione di precise regole costruttive.  Buona passeggiata da Giuliano, in un luogo della Calabria a cui si dovrebbe porre maggiore attenzione. (Giuliano Guido)

info@meravigliedicalabria.it

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