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Il possente castello sullo sperone di tufo a Santa Severina

Il possente castello sullo sperone di tufo a Santa Severina

Oggi torniamo in visita in uno dei borghi più belli d’Italia nel crotonese, per portarvi con noi in viaggio alla scoperta del Castello di Santa Severina, dopo avervi già raccontato qui della meravigliosa bellezza bizantina del battistero che affianca la Cattedrale. Dalla cultura bizantina facciamo quindi un tuffo in quella normanna, capace di regalare veri e propri gioielli di stupore e bellezza a Crotone e in tutto il mosaico di culture e storie in grado di custodire l’identità più autentica della Calabria. Entriamo allora all’interno della storia e della bellezza del maniero che conferisce un senso di maestosità e fascino segreto a quella «nave di pietra» a cui somiglia il borgo di Santa Severina.

Il maniero svetta sulla cima del borgo modellando la sua vista dall’alto e spicca assieme alla Cattedrale tra l’architettura di una tipica realtà medievale nella quale le case si susseguono addossate le une alle altre. Nonostante l’incedere del tempo il Castello di Santa Severina secondo il Ministero dei Beni Culturali (MIC) è «una delle antiche fortezze militari meglio conservate dell’intero Mezzogiorno d’Italia» e con i suoi circa 10. 000 metri quadrati, può essere considerato una vera e propria enclave di arte nell’arte. Quale migliore ambientazione adatta ad ospitare il museo di Santa Severina e il Centro Documentazione Studi Castelli e Fortificazioni Calabresi? Inoltre, il maniero è un luogo di cultura eccellente che anima e valorizza il territorio del crotonese custodendo i reperti degli scavi e altri materiali archeologici provenienti dal comprensorio crotonese, oltre a mostre e diversi eventi culturali. «la sua costruzione è attribuita al Normanno Roberto il Guiscardo intorno al XI° secolo, dal quale prende appunto la denominazione. E’ comunque certo che il castello fu edificato sopra una preesistente costruzione, infatti gli studiosi ritengono che l’area del castello coincide con l’acropoli dell’antica Siberene. Gli scavi condotti durante il restauro hanno fatto emergere materiali risalenti fino all’età greca, oltre che i resti di una chiesa bizantina e di una necropoli risalente alla stessa epoca», prosegue la pagina del MIC dedicata al maniero.

Tra le diverse fasi storiche e culturali che hanno visto l’antica fortezza essere stata impiegata dai bizantini, i quali lo edificarono sulle arcaiche fortificazioni arabe e poi dai normanni, quest’ultima ne influenzò in maniera determinante il profilo e la struttura eliminando attraverso dei restauri le precedenti tracce bizantine. Il maniero è oggi uno dei simboli più iconici del fantastico borgo di Santa Severina dal quale è possibile osservare una vista unica ed è anche noto come «Castello Carafa», per ricordare la dominazione della famiglia Carafa sulla città, durante la quale vennero realizzare diverse opere di ammodernamento urbano come spazi più confortevoli e diversi fronti difensivi, prima che le famiglie Ruffo e Greuther abbellissero la fortezza con volte dipinte, capaci di valorizzare il maniero facendone restare immutata la sua stazza e imponenza.

«La Calabria è, e rimane, la terra delle grandi sorprese […] Questa povera e negletta terra bisogna sinceramente amarla e comprenderla, bisogna circondarla di amorosa passione per strappare all’oblio i resti del suo patrimonio archeologico ed artistico, eloquenti testimoni del suo passato».

Paolo Orsi da «Le Chiese Basiliane della Calabria»

Un maestoso ed affascinante esempio di maniero in grado di sfruttare al meglio la conformazione naturale che lo vede sovrastare il costone roccioso sul quale si sviluppa l’intero sistema cittadino, costituendo una delle più affascinanti e sorprendenti testimonianze dell’architettura militare calabrese e dell’intero Mezzogiorno.

info@meravigliedicalabria.it

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