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La Calabria medievale. Incontro e sguardi sul Mediterraneo

La Calabria medievale. Incontro e sguardi sul Mediterraneo

di Francesco A. Cuteri

Ho sempre pensato che la Calabria fosse una Terra d’Incontri e già a partire dalla sua complessa natura geologica è possibile dare materia a questo pensiero: le argille incontrano le sabbie e le calcareniti; quest’ultime il calcare dolomitico, come a Canolo o Stilo; gli scisti, in apparenza dormienti, dialogano con i graniti e così via.
Nello Stretto, crocevia di culture, Jonio e Tirreno s’incontrano per poi disperdersi in un’idea di Mediterraneo caratterizzata da un rimescolio di correnti non solo marine.
Nel territorio, iniziando dalle formazioni collinari, il paesaggio è graduato e colture diverse s’incontrano per poi cedere il passo a fasce di bosco più nette, definite. In questi scenari, certo mutati per eventi antropici e naturali, si sono mosse per secoli genti diverse, a partire dall’incontro tra quegli Indigeni che popolavano la regione da tempo, Ausoni o Enotri, e i Greci giunti dall’oriente a fondar colonie.

Nicotera - Meraviglie di Calabria - 2
Il golfo davanti alla costa di Nicotera

Incontri e attraversamenti sono strettamente connessi e, come in passato, continuano a sbarcare sulle nostre coste genti provenienti da ogni dove, con esiti a volte fortemente drammatici. Ricordo ancora con chiarezza che alla fine degli anni 90, mentre portavo avanti i miei scavi in prossimità del mare nell’area dell’antica città di Kaulonia, la spiaggia ostentava i resti di borse, sandali, abiti, bambole ed altri giocattoli, tutte crude e dirette testimonianze di un sofferto sbarco di Curdi. Nuovi sbarchi, dunque, esattamente nel punto in cui antiche genti, probabilmente achee, tra la fine dell’VIII ed il VII secolo a.C. erano giunte per fondare una città e dare inizio ad una nuova vita.

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Una battaglia combattuta tra arabi e bizantini in Calabria

Da ogni sbarco ci si attende qualcosa e in futuro, per le imprevedibili e complesse vicende della storia, ci sarà una nuova Magna Graecia, nata dalle impronte lasciate sulla sabbia da quanti sono giunti o giungeranno dal Mediterraneo?
Incontri, percorrenze, sbarchi, attraversamenti: storie del mare e di una terra capace di accogliere o anche, a volte, di scacciar via.
Ripensando agli oggetti che vedevo sulla spiaggia di Monasterace non ho mai capito se il mare li avesse restituiti per ribadire la propria forza e la propria supremazia, e dunque come monito, o se, mosso da compassione e quasi rincorrendo con le onde la gente che fuggiva, lo avesse fatto per lasciare, a quanti erano giunti in una terra nuova, un piccolo legame con il proprio passato e la propria quotidianità.

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La Cattolica di Stilo

Dall’area dell’antica Kaulonia, risalendo verso l’interno percorrendo la lingua di terra esistente tra le fiumare Assi e Stilaro, si giunge a Stilo dove la Cattolica, piccola chiesa dai rossi mattoni, rimanda agli straordinari legami esistenti, intorno all’anno Mille, tra la Calabria e Bisanzio. La Cattolica è l’intreccio di una storia complessa restituita sia dalle combinazioni artistiche e architettoniche e sia dalle testimonianze epigrafiche. Infatti, se nella prima colonna a destra dell’ingresso al tempietto bizantino una croce gemmata accoglie un testo che rimanda al versetto 27 del Salmo 118, “il Signore è Dio e ci è apparso”, su quella posta a sinistra troviamo la professione di fede islamica, da me scoperta nell’estate del 1997: “Non c’è Dio all’infuori di Allah”.

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La colonna nella Cattolica di Stilo che riporta l’iscrizione araba


L’iscrizione, posta nella parte più alta della colonna, è stata realizzata procedendo da destra verso sinistra con un punteruolo e poco più in basso, un’altra iscrizione, eseguita con un attrezzo più robusto ma con una resa più elegante, recita: “Lode ad Allah”. Per alcuni si tratta del ricordo, della traccia di una incursione islamica che interessò la città bizantina; per altri la colonna è di reimpiego e dunque la scritta era già esistente; per altri ancora potrebbe essere l’indizio della presenza, a Stilo, di arabi cristiani.

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Il testo arabo riportato nella colonna

Il richiamo del testo ed i caratteri grafici, in ogni caso, ci riportano nel cuore del Mediterraneo, lungo rotte percorse da navi, idee, differenti “credo”, e in riferimento alle vicende islamiche che hanno interessato la nostra regione, o almeno alle tracce che rimandano a questa presenza “etnica”, vi sono luoghi che appaiono più indicativi e rappresentativi di altri: Reggio, Amantea, Nicotera. Luoghi di porti e di marinerie, di pesca e di arsenali. Luoghi da cui partire ma anche luoghi per attendere.

info@meravigliedicalabria.it

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