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Le “silenti ruine” di Santa Maria de’ Tridetti

Le “silenti ruine” di Santa Maria de’ Tridetti

A pochi passi da Staiti nel reggino, all’estremo confine sud del Parco nazionale dell’Aspromonte, Santa Maria de’ Tridetti – dichiarata Monumento Nazionale – è la ricercata fusione di geometrie occidentali e orientali, quella tipologia basilicale che troverà larga diffusione nell’architettura greco-calabra e siciliana. E alla Chiesa era annesso, infatti, un monastero basiliano distrutto dal tempo.

«Di chiaro stampo islamico è il largo uso di archi ogivali che, presenti lungo le navate, si ripetono, in dimensioni più ampie, sulla facciata di accesso, tra navata centrale e presbiterio e nell’arco di collegamento tra bema e abside centrale.Di particolare interesse è la forma della cupola, i cui resti lasciano chiaramente dedurre una conformazione geometrica e spaziale riferibile ad una tradizione islamica. Evidente è l’analogia con la cupola della vicina chiesa di S. Giovanni Vecchio a Bivongi. Santa Maria de’ Tridetti, pur essendo destinata al rito greco, è una chiara testimonianza di una commistione di stili e di culture che dopo la caduta della dominazione bizantina troverà in questa chiesa e in altre analoghe calabresi e siciliane un evidente tentativo di sintesi. Archi ogivali di gusto islamico, conformazione geometrica della cupola di derivazione fatimita, pianta di tipo basilicale che unisce influenze latine ed esigenze di rito greco, trattamento cromatico in ciottoli e laterizi di gusto tipicamente bizantino, fanno di questo monumento una virtuosa testimonianza di integrazioni culturali che hanno prodotto espressioni architettoniche non riscontrabili in altre aree del Mediterraneo».

Ma una c’è una leggenda che si mescola alla storia del luogo sacro. Si narra che lì dove ora sorge la Chiesa, i greci di Locri Epizefiri avessero costruito un tempio dedicato a Poseidone (V sec. a.C ) distrutto poi da Annibale insieme all’intera colonia greca perchè alleata dei romani nella guerre per il dominio del Mediterraneo. C’è poi chi racconta che durante una campagna di scavi nei pressi di Santa Maria dei Tridetti, sia stata ritrovata una moneta di epoca greca che ritraeva Poseidone. Si narra ancora che i monaci bizantini (VIII sec) decisero di costruire un nuovo tempio sempre nello stesso luogo e lo chiamarono Santa Maria del Tridente (ndr il tridente di Poseidone) divenuto poi “Tridetti”. Per gli addetti ai lavori, invece, “Tridetti” deriva dal greco tridactilon come le tre dita di Gesù benedicente nell’icona collocata nell’edificio in epoca bizantina.

302 - Meraviglie di Calabria - 2
Santa Maria de’ Tridetti
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