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“Piena di Grazia”, la Varia di Palmi alla Festa del Cinema di Roma

“Piena di Grazia”, la Varia di Palmi alla Festa del Cinema di Roma

Il documentario “Piena di Grazia” di Andree Lucini si prepara a debuttare alla Festa del Cinema di Roma il 26 ottobre prossimo. Sostenuto dalla Calabria Film Commission e prodotto da Pier Giorgio Bellocchio, Manetti Bros e Désirée Manetti per Mompracem Film, il film entra nel mondo della Varia di Palmi – che è dal 2013 anche Patrimonio immateriale dell’Unesco – fatto di spiritualità, identità e storie personali.

Nicole, Giada e Mariateresa sono di Palmi, e sono le tre bambine di undici anni di cui il film racconta. Vivono nel paese in cui da cinquecento anni ha luogo la Varia, una festa sacra unica al mondo. La tradizione prevede l’elezione, da parte degli abitanti di Palmi, di una bambina che dovrà salire su un carro alto diciassette metri a simboleggiare la Madonna assunta in cielo. Nel film, le tre protagoniste sognano di diventare la nuova Animella, del resto come tante altre bambine,  ma la disciplina che regola la scelta è rigorosa: è necessario avere capelli lunghi, lisci e neri, la pelle non troppo chiara, essere sicuramente coraggiose e graziose. Sono bambine prossime all’adolescenza, e il film della Lucini osserva in particolare alcuni aspetti che questa sorta di competizione mette in gioco. Aspetti che, nel generale macrocosmo adolescenziale, narrano del rapporto con il proprio aspetto, la necessità di apparire, il timore di non essere all’altezza. Poi ci sono le voci dei palmesi, che dicono del loro attaccamento passionale al rito antico, con tutte le contraddizioni intrecciate a sacro e profano.

Andree Lucini racconta che la sfida principale è stata quella di mantenere equilibrio tra il racconto e il giudizio. «Abbiamo raccontato la storia dei protagonisti senza imporre una posizione», spiega nella sua nota di regia. «Il film lascia allo spettatore la libertà di interpretare ciò che vede». Andree Lucini ha vissuto la realtà della Varia direttamente, scoprendo una realtà piena di contrasti. «Il senso religioso che ho visto a Palmi è molto lontano dal mio vissuto, specialmente per quanto riguarda i dogmi sulla figura femminile – aggiunge – ma ho anche sentito rispetto per la capacità della comunità di preservare una tradizione così antica». Lucini  ha avuto un rapporto schietto con tutti coloro che hanno preso parte al video. Alla loro voce, alle considerazioni più semplici, ha lasciato lo spazio. «Al centro del documentario c’è anche una precisa ricerca estetica. Il progetto  – conclude la regista – nasce dalla volontà di raccontare la festa della Varia come una fiaba, per questo abbiamo cercato di creare un look organico, che richiamasse la pellicola». La stessa Andree Lucini ha condiviso sui social la felicità per la prossima presentazione del suo lavoro alla Festa del Cinema di Roma.

A Roma, oltre a “Piena di Grazia”, saranno in programma altri tre titoli sostenuti dalla Calabria Film Commission. Si tratta di “Hey Joe” di Claudio Giovannesi, girato anche in Calabria, a Pizzo e Villaggio Mancuso, in Sila, in quello che è stato il Grande albergo delle Fate.  Poi “U.S. PALMESE” dei Manetti Bros, girato in Calabria, ancora a Palmi; infine “Mani Nude”, per la regia di Mauro Mancini con, tra gli altri, Alessandro Gassmann, girato in Calabria nelle città di Cosenza e Cetraro, Sangineto, Rovito, Marano Principato, Rose, Castiglione Cosentino, Sant’Andrea Jonio, Soverato e Acquappesa.

Di Daniela Malatacca (info@meravigliedicalabria.it)

La foto della Varia 2024 è tratta dalla pagina Varia di Palmi

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