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Santa Gada, nel sito archeologico la storia antichissima della Valle del Lao

Santa Gada, nel sito archeologico la storia antichissima della Valle del Lao

Calabria, terra di antica bellezza che riaffiora nelle tracce di città scomparse, nei frammenti delle civiltà che sono state e nelle attività dell’uomo, pronte a raccontare ciò che eravamo, come a ricomporre i tasselli di una comune carta di identità. Come a Santa Gada, nel territorio di Laino Borgo, dove le campagne di scavo archeologico hanno restituito indizi straordinari su un insediamento che continua a sorprendere per dimensioni, complessità e stato di conservazione.

Il 2 luglio scorso, tanti appassionati hanno avuto la possibilità di vivere un open day sul cantiere e osservare da vicino i risultati delle indagini, accompagnati dall’équipe coordinata dal professor Fabrizio Mollo, ordinario di topografia antica e archeologia all’Università degli Studi di Messina. Insieme agli studiosi italiani era presente anche una delegazione dell’Università di Copenaghen, a conferma del respiro internazionale che accompagna il progetto.

La sesta campagna di scavi, avviata lo scorso 9 giugno e destinata a concludersi il 5 luglio, ha interessato un settore centrale del pianoro, adiacente all’area sacra già emersa in precedenza. Le operazioni hanno portato alla luce strutture che lasciano ipotizzare l’esistenza di uno spazio a funzione pubblica, probabilmente legato all’organizzazione del centro abitato. Parallelamente, è stata approfondita una porzione della necropoli ellenistica, con il rinvenimento di sepolture a cassa e a cappuccina e la presenza di corredi complessi.

Il lavoro sul campo prosegue la linea di ricerca avviata nel 2019, condotta in sinergia con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cosenza. I dati emersi confermano l’importanza strategica dell’insediamento, che negli anni scorsi ha restituito un comparto produttivo ben articolato, con fornaci, grandi contenitori in ceramica, ambienti per la lavorazione dell’argilla e sistemi di raccolta e drenaggio dell’acqua. Tra i risultati più rilevanti emersi, un complesso votivo databile tra la fine del V e l’inizio del III secolo a.C., riferibile a un culto femminile legato ai cicli vitali e alla fertilità. I materiali ritrovati – soprattutto elementi ceramici e coroplastici – documentano pratiche rituali che offrono indicazioni sulle credenze, i culti e le consuetudini religiose della comunità che abitava l’area.

La morfologia del sito, la sua estensione (quasi cinquanta ettari) e la distribuzione delle strutture rinvenute suggeriscono la presenza di un insediamento urbano organizzato secondo modelli propri delle comunità lucane tra il IV e il III secolo a.C. Le caratteristiche planimetriche ricordano quelle delle case a cortile note in centri come Laos o Tricarico. Nei livelli inferiori, lo scavo continua a restituire materiale arcaico, con evidenze riferibili al VI-V secolo a.C., che testimoniano una frequentazione più antica ancora in fase di studio.

La campagna è sostenuta dal Parco Nazionale del Pollino e dal RUP Luigi Bloise, mentre il Comune di Laino Borgo continua a offrire accoglienza, supporto logistico e collaborazione istituzionale. Tra i professionisti coinvolti, anche la restauratrice Flavia Gazineo e l’archeobotanica Donatella Novellis, figure altamente specialistiche. Il coordinamento degli studenti è stato affidato al professor Marco Sfacteria, con la collaborazione della dottoressa Valentina Casella. Quest’anno, il gruppo ha contato circa quaranta partecipanti, tra ricercatori, dottorandi e laureandi.

Le foto qui pubblicate – che per la prima volta restituiscono una visione complessiva del sito archeologico di Santa Gada – sono di Francesco Propato, realizzate con autorizzazione del professor Mollo e concesse per la pubblicazione dall’associazione Mystica Calabria, presieduta da Ines Ferrante e attiva nella promozione della cultura e storia antica, dell’arte e delle tradizioni calabresi.

Il sito di Santa Gada è parte di una strategia di valorizzazione più ampia. Nel dicembre 2024, il Comune di Laino Borgo ha infatti firmato con la Regione Calabria – Dipartimento per lo Sviluppo Economico, Settore Beni Culturali e Rigenerazione dei piccoli centri e dei parchi archeologici – la convenzione per la creazione del Parco archeologico e del Museo cittadino. Il progetto, sostenuto dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2021–2027, prevede un investimento complessivo di oltre 8,5 milioni di euro. Circa 3,5 milioni saranno destinati alla realizzazione del museo a Laino Borgo e a quello della Grotta del Romito a Papasidero, mentre il restante sarà impiegato per l’allestimento del parco archeologico sul colle di Santa Gada.

Il percorso avviato a Laino Borgo è un esempio di come la ricerca scientifica, sostenuta da istituzioni, università e comunità locali, possa generare conoscenza, cura del patrimonio e nuove prospettive di crescita culturale. I risultati ottenuti finora testimoniano la rilevanza dell’area non solo per la valle del Lao-Mercure, ma per l’intero panorama archeologico calabrese.

di Daniela Malatacca (info@meravigliedicalabria.it)

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