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‘Sì caro affetto’, le biblioteche italiane raccontano l’amore sui social

‘Sì caro affetto’, le biblioteche italiane raccontano l’amore sui social

Con Carte d’Amore, San Valentino entra nelle Biblioteche d’Italia tutti i giorni prima della festa, per spargere di rime i social, attingendo al patrimonio bibliografico di incisioni e stampe, liriche e versi. Come nella poesia dedicata al ‘sì caro affetto’ di Giacomo Leopardi. Aveva 20 anni Giacomo Leopardi quando scrisse questi versi – a suo modo – innamorati: “Ahi come mal mi governasti, Amore! Perchè seco dovea sì caro affetto, recar tanto desio, tanto dolore?”. L’autografo è scritto probabilmente tra la fine del 1817 e l’inizio del 1818, in occasione della visita di una cugina; il componimento è proposto dalla Biblioteca nazionale di Napoli che, come hanno fatto anche altre Biblioteche d’Italia, ha attinto al patrimonio condiviso di poesie e rime, versi e firme per rendere omaggio ai sentimenti.

Ancora un calendario social per rintracciare le parole dei poeti, abbellite da stampe ed incisioni: ecco le xilografie policrome che ritraggono il ciliegio giapponese Somei-yoshino con il suo caratteristico fiore a cinque petali della Biblioteca nazionale centrale di Firenze; dalla Biblioteca universitaria di Pisa arriva la dedica Alle amorose donne di messer Giuseppe Betussi che valorizza la figura femminile; le sonorità del madrigale, a quattro voci, de L’amorosa Ero fatta spirituale, parte del copioso fondo musicale della Biblioteca Vallicelliana; le tavole da Le pitture antiche d’Ercolano e contorni incise con qualche spiegazione, provenienti dalla Biblioteca universitaria di Napoli; le cartoline dedicate ai poeti, conservate nel Fondo “Maria Greco” della Biblioteca nazionale di Cosenza;

il De Amore di Andrea Cappellano della Biblioteca Riccardiana; l’incisione di Amore Pittore che precede il breve componimento poetico di un’elegante edizione bodoniana degli Scherzi poetici e pittorici di Giovanni Gherardo De Rossi, conservata alla Biblioteca Angelica; immancabili Paolo e Francesca di Dante, rappresentati da Ludwig Hofmann-Zeitz, proposti dalla Biblioteca nazionale universitaria di Torino; altrettanto essenziali i riferimenti a Petrarca e la sua Laura – Insieme con alcune belle annotazioni, tratte dalle dottissime prose di monsignor Bembo – proposti dalla Biblioteca statale di Macerata; le stampe d’amore di Simone Manca presenti alla Biblioteca universitaria di Cagliari; dalla Biblioteca statale di Cremona, arriva la proposta di matrimonio musicata dal compositore Amilcare Ponchielli – Si, Teresina io mi marito volentieri; dalla Biblioteca statale di Santa Giustina arriva l’incisione di Cupido triumphans; la Biblioteca nazionale Braidense propone il Il segretario galante, un genere editoriale costituito dalle raccolte di modelli per la scrittura di lettere d’amore; la tragica vicenda di Orfeo ed Euridice è presente in un’immagine tratta dal ms. Pluteo 36.8 della Biblioteca Medicea Laurenziana; l’incunabulo degli Amores di Ovidio arriva dalla Biblioteca nazionale di Bari. Significativi anche i contributi della Biblioteca universitaria di Padova, della Biblioteca Universitaria Alessandrina, della Biblioteca statale di Grottaferrata, così come la Biblioteca Casanatense, tutti votati all’amore che tutto muove e di cui si sottolinea sempre il bisogno. Da sabato 1 febbraio 2025, ogni giorno, una carta d’Amore per conoscere i tanti documenti narrativi che popoleranno le pagine social della Direzione Generale Biblioteche e diritto d’autore.

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