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Uno sfregio alla storia. Temesa un tesoro dimenticato

Uno sfregio alla storia. Temesa un tesoro dimenticato

Lo sfogo dello scrittore Antonio Cima sulla pagina fb «Calabria, Bellezze e Tradizioni» che riportiamo di seguito, si riferisce ai cospicui resti di un importantissimo luogo di culto sul litorale tirrenico di Campora San Giovanni, frazione del Comune di Amantea rinvenuti nel 2010: «Amantea – Quella colpevole inadempienza da tredici anni. Giorno 01-07-2010 i mosaici di Temesa della Villa romana del II sec. d.C. in località Principessa di Campora San Giovanni mostrati alla stampa poi sono stati interrati e mai più nulle su tale straordinaria risorsa. Giorni memorabili per la comunità di Amantea; giorni luminosi per un territorio che custodisce un enorme patrimonio archeologico.

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Post sui social dello Scrittore Antonio Cima

Di fronte a tali ritrovamenti tutto lascia supporre un vasto contesto di rilevante importanza storica. In questo mese di scavi è emersa la straordinaria struttura di una villa romana del secondo secolo d.C. Di notevole rilievo vi è un mosaico in cui sono raffigurati una figura maschile (forse il dio del mare Nettuno) e un delfino. Questo meritato successo va ascritto alla Giunta Tonnara e all’assessore Vadacchino che fin dal loro insediamento hanno creduto nel progetto archeologico rendendo disponibili risorse del bilancio comunale. Ora occorre un forte impegno nella ricerca dei fondi necessari per ampliare gli scavi che potrebbero dare una svolta alla realtà turistica, culturale ed economica della nostra città, senza dimenticare – ovviamente – le varie problematiche che su altri versanti preoccupano e sulle quali saremo sempre vigili».

Nel cuore dell’antico sito Magno Greco di Temesa, una villa romana del secondo secolo d.C.

Gli scavi ad Amantea sono iniziati nel 2010 riportando alla luce una villa romana del secondo secolo D.c, i cui reperti hanno fatto pensare agli studiosi di trovarsi nell‘antico sito archeologico magno greco di Temesa. La Villa romana custodisce un pregevole mosaico, che probabilmente abbelliva le terme della casa, riproducendo Nettuno e dei delfini; il territorio di Temesa, secondo quanto riportato da «Parole di Vita»: «era importante per la produzione vinicola: è probabile che il proprietario di questa villa,  produttore di vino pregiato, possedesse un area termale con significativi mosaici. Ricordiamo che questi luoghi furono decantati da Omero nell’Odissea e risulta essere l’antico insediamento collocato nell’attuale comprensorio tirrenico all’estremità sud della provincia di Cosenza. Era un importante insediamento, visitato da Ulisse, che ricadeva sulle colline di Serra Aiello e si estendeva nella piana sottostante che oggi è Campora San Giovanni, importante frazione di Amantea. Non vi è dubbio che la zona interessata comprendesse, oltre al comune di Amantea,  i territori di Serra Aiello, Cleto e Nocera Terinese. Gli oggetti ritrovati durante gli scavi, sono esposti presso il museo archeologico di Serra Aiello. Il professore Mollo, docente dell’Università di Messina, in una conferenza tenutasi ad Amantea ha spiegato che, dai reperti ritrovati nelle tombe della necropoli  rinvenuta in un sito vicino, si può dedurre che la comunità abbia vissuto un lungo periodo storico dal neolitico all’età del bronzo ed ha evidenziato gli scambi commerciali tenuti  dai temesani con gli altri popoli del Mediterraneo. Ancora una volta è stato dimostrato che la Calabria è la custode di un grande patrimonio archeologico e storico che dovrebbe essere posto all’attenzione della comunità scientifica internazionale».

info@meravigliedicalabria.it

Foto di copertina di Aiellocalabro.net

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